domenica 24 maggio 2009

Etica ed Estetica

"Ai tempi antichi dell'arte
i costruttori cesellavano con la massima cura
ogni particolare minuto e invisibile
perché gli dei sono dappertutto"
(Henry Wadesworth Longfellow)

Sul sito di Stefano Borselli, Il Covile, trovo e riporto questo breve pensiero dello scrittore statunitense H.W. Longfellow, in cui è racchiuso quanto basta a fare buona Architettura.
Certo, sapere quali siano gli dei aiuterebbe; per questo potremmo tornare sul Sedmeyer (vedi: "La rivoluzione dell'arte moderna") e sulla ricerca di nuovi idoli.
L'importante è venerare, lungo tutto il progetto, sempre gli stessi dei, quale che sia la scala di progettazione (facendo attenzione a non cedere alle tentazioni)

4 commenti:

domo ha detto...

questo perchè al tempo degli antichi non esisteva ancora il prezzario di bergamo! :)

Maurizio Arturo ha detto...

Quanta verità nelle poche parole che dispensi....
Quindi te dici che in nome del dio tempo (e del dio denaro), è più giusto essere frettolosi e celeri che ossessivamente precisi?

domo ha detto...

Non è più giusto,(ma forse neanche più sbagliato)...forse è che oggi dio è morto e l'uomo costruisce solo per l'uomo...e all'uomo interessa che sia fatto in fretta e che costi poco!
ma questo non esclude necessariamente l'essere precisi(tanto per restare spietatamente ottimisti)

Maurizio Arturo ha detto...

Ma in definitiva.................... è così importante che una cosa sia giusta?